Strix ochumare |
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|  2005, 348 p., rilegato Traduttore Colitto A. Editore: Piemme (collana Maestri del thriller) Personalmente ho apprezzato più di tutto il libro l'aspetto psicologico delle dinamiche dei bambini che, aspettando l'autobus per la scuola, creano una specie di spazio sociale in cui le dinamiche più complesse e anche pericolose si instaurano per poi snodarsi all'interno della scuola. Lo so, sembra assurdo, ma considerate anche che io sono una psicologa e certamente ho focalizzato selettivamente la mia attenzione, ma lo scrittore ha descritto con crudo umorismo molti stereotipi forti e concreti, e questo mi ha tenuta incollata alle pagine finchè non ho finito! Non sono sicura che possa piacere a tutti però Preso gratis in regalo dalla biblioteca poichè scartato per via della parola "tette" in un titolo di uno dei capitoli. Ahah. Adesso ci sarà qualcuno di più intetressato! 8) CITAZIONE È notte a Spokane, nello stato di Washington, e la gente per bene è a dormire da un pezzo, quando il Matto viene condotto alla centrale di polizia. Ha l'espressione stravolta, i vestiti in disordine e una benda sull'occhio sinistro. Dice di voler confessare un delitto, ma gli agenti che lo hanno sorpreso, in lacrime e forse sul punto di farla finita, affacciato al dodicesimo piano del Davenport Hotel, non credono alle sue parole. La detective Caroline Mabry è l'unica disposta a concedergli quello che vuole: un blocco, una penna e il tempo necessario a scrivere la sua confessione. Ora dopo ora, pagina dopo pagina, il Matto affonda nella rete ingannevole dei ricordi, e la sua storia si fa sempre più intricata e ambigua. |
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